I misteri della luce: Rifrazione

Bonjour ragazzi,

oggi voglio raccontarvi una scoperta in cui mi sono imbattuto mentre mi trovavo a Versailles. Ero andato a vedere un quadro in particolare, intitolato “Chat Angora Blanc” di Jean-Jacques Bachelier, che ritrae Madame Brillant, che secondo il mio albero genealogico è una mia illustre antenata. Qui potete vedere il quadro a cui mi riferisco e la grande somiglianza che c’è tra noi.

Chat Angora Blanc Jean-Jacques Bachelier, commons.wikimedia.org

Ero andato a visitare i luoghi in cui la mia antenata viveva e sono rimasto colpito dalla luce dei lampadari della sala degli specchi: la luce si scomponeva in tanti raggi di diversi colori e mentre questo pensiero mi girava in testa, io uscii per ammirare il giardino. Per poco, immerso nei miei pensieri, non finii per immergermi anche nella fontana Latona, dove vi scorsi sorpreso un’arcobaleno in mezzo alle goccioline d’acqua degli spruzzi della fontana. Tornato a casa, ho deciso di riprendere gli studi sull’ottica, argomento di cui sono molto appassionato e di scrivere questo articolo, primo di una lunga serie dedicata alla luce e ai sui misteri.

Qui vediamo descritto il passaggio del raggio luminoso dal materiale 1 al materiale 2.

Poiché i materiali hanno proprietà ottiche diverse, si avrà una variazione dell’angolo del raggio luminoso.

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Dove:

  • n1 è il coefficiente di rifrazione del mezzo 1
  • n2 è il coefficiente di rifrazione del mezzo 2
  • v1=c/n1, velocità della luce nel mezzo 1
  • v2=c/n2, velocità della luce nel mezzo 2
  • c la velocità della luce nel vuoto
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